In quale misura l’attuazione del modello See-and-Treat potrebbe contribuire alla gestione del sovraffollamento del pronto soccorso? Uno studio descrittivo retrospettivo
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Autori
Introduzione: il sovraffollamento è la situazione in cui il normale funzionamento dei pronto soccorso (PS) è limitato dalla sproporzione tra la domanda sanitaria, rappresentata dal numero di pazienti in attesa e in carico, e le risorse logistiche, strumentali e professionali disponibili. Tale fenomeno genera conseguenze negative non solo per i pazienti ma anche per gli operatori e per il sistema. Obiettivo dello studio è di valutare il contributo che potrebbe offrire l’attuazione del modello See and Treat in un PS da circa 45000 accessi per anno.
Materiali e Metodi: studio descrittivo retrospettivo. Sono stati analizzati gli accessi registrati presso il PS di un DEA di II° livello – “S. Maria” di Terni – nell’anno 2018, e ne è stata valutata la percentuale eleggibile al percorso See and Treat secondo le indicazioni adottate dalla Regione Toscana.
Risultati: Nel 2018 si sono registrati 41.646 accessi con diagnosi di uscita, di cui 1.272 in codice rosso, 11.074 in codice giallo, 25.129 in codice verde e 4.175 in codice bianco. Sono risultati eleggibili al modello See and Treat 4.846 casi, pari al 11,63% dei casi totali e al 16,53% delle “urgenze minori”.
Discussione: i dati ottenuti mostrano che il modello See and Treat potrebbe contribuire in maniera significativa alla gestione della casistica a bassa priorità in PS, migliorandone il funzionamento.
Conclusioni: le urgenze minori rappresentano la gran parte degli accessi presso il PS. La presenza di infermieri adeguatamente formati può contribuire in maniera significativa alla gestione delle urgenze minori, comportando benefici sia per i professionisti che per gli utenti. Quanto emerso dallo studio può inoltre contribuire a sviluppare il dibattito sulle competenze avanzate dell’infermiere.
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