Controllo delle emorragie esterne post-traumatiche: analisi descrittiva tra infermieri di emergenza-urgenza toscani sulla campagna Stop the Bleed
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Autori
Introduzione: le emorragie esterne, pur rappresentando una causa di morte prevenibile, sono responsabili nel mondo di oltre 5 milioni di decessi all’anno. Le conoscenze sulle metodiche di primo intervento restano però scarse tra la popolazione e l’American College of Surgeons ha proposto la campagna Stop the Bleed (STB), con l’obiettivo di educare professionisti e cittadini sulle tecniche di controllo delle emorragie. In Italia solo in tempi recenti si è vista l’integrazione tra militari, civili e personale sanitario per diffondere le tecniche di base per il controllo delle emorragie. Per indagare le conoscenze dei professionisti ed evidenziare possibili aree di miglioramento, pertanto, è stato proposto questo studio.
Materiali e metodi: è stata predisposta una survey descrittiva per gli infermieri di emergenza-urgenza dell’Azienda USL Toscana sud est, con un questionario autocostruito composto da 16 domande a risposta chiusa, sulla campagna STB.
Risultati: la maggior parte del campione ha riferito di conoscere il protocollo STB ma un quinto del campione non ha mai sentito parlare dell’arresto delle emorragie in emergenza/urgenza durante il proprio percorso di studi; la maggior parte degli intervistati infatti è venuto in contatto con il protocollo STB solo in corsi di formazione continua o post-base. Circa un terzo degli infermieri ha avuto modo di utilizzare il protocollo STB, specialmente attraverso il Combat tourniquet. I partecipanti hanno ritenuto importante la predisposizione e la messa a disposizione di kit per il controllo delle emorragie esterne e la necessità di formare con il protocollo STB tutti gli operatori, anche laici, che operano nel territorio nell’ambito dell’emergenza-urgenza.
Discussione e conclusioni: nei paesi anglosassoni si sono sviluppati programmi di formazione estesi STB già in età scolastica, anche con modalità educative a distanza e utilizzando manichini più realistici. Appaiono opportuni, pertanto, una diffusione della campagna STB già nei corsi universitari di base, nelle scuole superiori e nei gruppi più a rischio di emorragie esterne, una capillare messa a disposizione di kit salvavita e la predisposizione di un adeguato cruscotto di monitoraggio.
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