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Analisi del corretto utilizzo del monitoraggio EtCO2 nel percorso emergenza-urgenza ed in terapia intensiva
Premessa: in Area Critica la rilevazione dell’EtCO2(CO2 fine espirio-
End Tidal CO2) è considerata un Gold Standard, in relazione alle
raccomandazioni internazionali AARC - Clinical Practice Guideline
del 2011. Vi sono almeno tre momenti principali in cui è raccomandata
la capnometria nel paziente ventilato meccanicamente:
1. Verifica del corretto posizionamento di presidi per la pervietÃ
delle vie aeree.
2. Analisi della condizione di circolazione polmonare e ventilatoria.
3. Ottimizzazione della ventilazione meccanica.
Materiali e Metodi: lo studio, rivolto al personale infermieristico
dell’Unità Operativa Rianimazione dell’ospedale Maggiore di
Bologna, ha avuto come obiettivo la valutazione dell’adesione alle
raccomandazioni internazionali rispetto la gestione del monitoraggio
EtCO2 ed è stato caratterizzato dai seguenti momenti:
1. Pre-audit: caratterizzato da un periodo di due mesi per fotografare
il comportamento senza attività di reminder;
2. Questionario anonimo rivolto agli infermieri in servizio, con attivitÃ
prevalentemente clinica e non più in affiancamento, per
verificare le conoscenze sull’argomento;
3. Attività di reminder attraverso: divulgazione di un video sulla
corretta applicazione dell’EtCO2; presentazione dei dati
emersi dal pre-audit; predisposizione di un poster sull’argomento;
invio per posta elettronica delle principali raccoman-
dazioni in merito all’uso della capnografia e dei links alla documentazione
multimedia predisposta; discussione in merito
all’argomento durante analisi di casi clinici o incontri; IN-ternal-
audit (IN-audit) per valutare l’efficacia dei sistemi di reminder:
verifica dell’adesione successiva alla attività di “sensibilizzazioneâ€
all’argomento, attraverso l’analisi degli indicatori
di processo stabiliti durante la fase di pre-audit.
Risultati: dai dati analizzati, l’attività di reminder ha agito in
modo sensibilmente positivo sul miglioramento di tutti gli indicatori
monitorati.
Conclusioni: lo studio proposto ha dimostrato che è possibile
applicare il modello dell’audit clinico al contesto assistenziale o in
sue piccole parti. L’audit è stato ben accettato dal personale nonostante
un “pre-audit non dichiarato†e questo è segno di maturità del
gruppo di lavoro.
I reminders adottati sono stati efficaci nello stimolare il cambiamento.
Proposta per il futuro potrebbe essere la creazione di un canale
multimediale per “ricordare†le principali attività presenti in reparto
o per descrivere nuove raccomandazioni.
Con tali presupposti auspichiamo che un progetto nato come
argomento di tesi divenga un elemento della normale attività di raccolta
dati per la “qualità delle cureâ€.
Parole chiave: capnografia, EtCO2, gestione delle vie aeree,
eventi avversi, sistemi di richiamo, audit clinico.
Articolo originale
PERVENUTO IL 28/01/2016
ACCETTATO IL 29/03/2016
Corrispondenza per richieste: Patrizia Ferrari,
patrizia.ferrari@ausl.bologna.it
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