Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario <p><strong>Benvenuti sul nuovo sito di SCENARIO<sup>®</sup> ,</strong> le scelte editoriali hanno portato a rendere la rivista Open Access con i vantaggi di essere gratuita, digitale e di rapida visualizzazione. L’archivio degli articoli e le successive pubblicazioni saranno visibili in Open Access sul nuovo sito, in modo da garantire la più amplia diffusione degli articoli.</p> <p>Il Comitato Editoriale crede fortemente che questo nuovo approccio sia vincente e funzionale in un’ottica di confronto ed aggiornamento continuo nell’evoluzione e sviluppo dell’assistenza infermieristica in area critica. Il comitato editoriale garantisce inoltre il supporto per gli autori nelle fasi del progresso del manoscritto.</p> <p>La nuova procedura di submission degli articoli potrà avvenire dopo la registrazione e seguendo le linee guida per gli autori pubblicate sul sito. 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Il Nursing nella sopravvivenza </strong> (ISSN 1592-5951; ISSN Online 2239-6403) è la rivista ufficiale di Aniarti (Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica - <a href="http://www.aniarti.it">www.aniarti.it</a>). <div> <p>La rivista pubblica in lingua italiana, anche se sono accettati articoli in inglese; la rivista incoraggia i contributi di collaboratori internazionali e di ricercatori provenienti da tutte le specializzazioni coinvolte nell'assistenza alla persona in condizioni critiche; gli autori sono invitati a sottoporre i manoscritti alla revisione paritaria (peer-review).</p> <p><strong>SCENARIO<sup>®</sup>. Il Nursing nella sopravvivenza </strong>pubblica articoli originali, articoli di revisione, case report, relazioni brevi, editoriali ospiti, lettere ai direttori, e editoriali relativi alla pratica, all'insegnamento e all'ambiente dell'assistenza infermieristica e alla pratica dell'assistenza basata sull'evidenza.</p> </div> </div> it-IT <p><a href="https://www.aniarti.it" target="_blank" rel="noopener"><strong>Aniarti</strong></a> ha scelto di applicare la <a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/" target="_blank" rel="noopener"><strong>Licenza Creative Commons Attribuzione Non Commerciale 4.0 Internazionale</strong></a> (CC BY-NC 4.0) a tutti i manoscritti da pubblicare.</p> teresa.carrara@pagepress.org (Teresa Carrara) tiziano.taccini@pagepress.org (Tiziano Taccini) Tue, 26 Mar 2024 00:00:00 +0000 OJS 3.3.0.13 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss 60 Intelligenza Artificiale e robot: siamo pronti? II parte https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/589 <p style="font-weight: 400;">Abbiamo iniziato una riflessione sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale (AI) e dei robot in sanità e l’interrogativo più importante rimane come cambierà l’assistenza attraverso l’utilizzo di questi strumenti? <br />Ci sono diverse considerazioni da fare. La prima cosa da tenere in considerazione è il cambiamento nelle nostre competenze.<br /><span style="font-weight: 400;">Da sempre l’utilizzo di nuove tecnologie ha modificato non solo le abilità ma anche le competenze. Mentre l’AI si sta sviluppando in sistemi atti a migliorare e velocizzare le decisioni, ambiti diagnostici, sistemi di controllo e monitoraggio, la stessa, applicata alla robotica, sta implementando dei cambiamenti nelle competenze di chi la utilizza, intese soprattutto come abilità, principalmente, ad esempio nell’utilizzo in sala operatoria, oppure nell’ambito della movimentazione. [...] </span></p> Silvia Scelsi Copyright (c) 2024 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/589 Wed, 03 Apr 2024 00:00:00 +0000 La gestione infermieristica e la prevenzione delle complicanze nel paziente portatore di dispositivo di assistenza ventricolare Impella https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/580 <p style="font-weight: 400;"><em>Introduzione:</em> recentemente l’utilizzo del dispositivo di assistenza ventricolare Impella nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta, ha riportato benefici tali da incrementarne l’utilizzo. Tuttavia, le complicanze correlate al dispositivo Impella sono molteplici e di diversa entità. A fronte di ciò, risulta fondamentale la centralità della professione infermieristica adeguatamente formata per garantire la corretta assistenza al paziente portatore di tale dispositivo in qualsiasi circostanza.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Scopo:</em> lo scopo dello studio è quello di individuare le complicanze associate al paziente portatore di dispositivo Impella e i relativi metodi di monitoraggio, gestione e prevenzione nei quali la professione infermieristica è chiamata ad agire.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Materiali e Metodi:</em> è stata svolta una revisione della letteratura presente nelle principali banche dati online, quali Pubmed e Google Scholar, degli ultimi 10 anni ed è stato utilizzato il metodo PIO per lo sviluppo delle parole chiave.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Risultati:</em> dalla ricerca effettuata sono stati selezionati 29 articoli. Da tali articoli risulta che le complicanze più comuni correlate al dispositivo Impella riguardano il sanguinamento, la lesione vascolare e l’ischemia dell’arto ma è da considerare meritevole di attenzione anche la complicanza infettiva e di emolisi.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Conclusioni:</em> dall’analisi delle complicanze, riscontrate in letteratura, si deduce che tali condizioni richiedono formazione specifica degli infermieri di area critica anche attraverso simulazioni e check list vista l’assenza di linee guida o protocolli comuni a livello internazionale per la gestione del paziente portatore di Impella. Nello studio si suggerisce una check list redatta sulle evidenze riscontrate in letteratura.</p> Camilla Simion, Mattia Vanin, Leon Vokrri Copyright (c) 2024 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/580 Thu, 04 Apr 2024 00:00:00 +0000 Impatto della pandemia da COVID-19 sulle madri di neonati pretermine assistiti in Terapia Intensiva: studio osservazionale sui vissuti e sull’attaccamento materno-infantile https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/578 <p style="font-weight: 400;"><em>Introduzione</em>: la pandemia da COVID-19 ha causato la trasformazione dei servizi sanitari e dei percorsi assistenziali. Le severe restrizioni per l’accesso alle U.T.I.N. hanno aumentato il rischio di compromissione dell’attaccamento materno-infantile.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Obiettivo:</em> analizzare l’esperienza delle madri di neonati pretermine ricoverati in U.T.I.N. durante la pandemia.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Materiali e Metodi</em>: studio osservazionale sulle madri di neonati pretermine, tra Giugno 2021 e Marzo 2022, in una U.T.I.N. di Napoli. I dati sono stati raccolti durante e dopo la degenza, utilizzando due questionari e quattro scale di valutazione.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Risultati</em>: oltre il 90% delle madri ha presentato un Disturbo Post Traumatico da Stress. Il livello di stress situazionale è risultato elevato in tutti gli indici misurati. Il supporto infermieristico percepito è risultato di 3,57/5. L’attaccamento materno post-natale è risultato di 82,95/93.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Discussione</em>: lo stress e la difficoltà nel gestire le emozioni hanno avuto effetti fortemente negativi sulle madri e sul ruolo genitoriale; tuttavia, le cure infermieristiche ricevute hanno favorito lo sviluppo di un positivo attaccamento con il bambino.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Conclusioni</em>: gli infermieri di assistenza neonatale hanno offerto un efficace supporto umano e professionale alle madri di neonati pretermine. In futuro, sarà necessario implementare modelli organizzativi finalizzati a ridurre al minimo la separazione tra genitori e neonati.</p> Rossella Piccolo, Sara El Sayed, Davide Bove Copyright (c) 2024 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/578 Tue, 09 Apr 2024 00:00:00 +0000 Intelligenza Artificiale e robot: siamo pronti? Prima parte https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/574 <p style="font-weight: 400;">Oggi ne sentiamo parlare ovunque, come se improvvisamente fosse diventato l’argomento di punta, con delle potenziali minacce. Una riflessione interessante parte dal fatto che diversi governi, compreso il nostro, comincino a pensare a leggi specifiche per normare il suo utilizzo.</p> <p style="font-weight: 400;">La verità è che siamo già completamente immersi nel mondo dell’intelligenza artificiale (AI). Quante volte vi è capitato di fare un’operazione su internet e vi viene richiesto di dimostrare che non siete un robot? La realtà che ci circonda nella vita comune è intersecata in modo ineludibile e direi ineluttabile con le cosiddette “machine learning”.</p> <p style="font-weight: 400;">Esse gestiscono i dati necessari a far funzionare i nostri trasporti in sicurezza (treni, aerei, trasporto navale), ci consentono di orientarci ovunque senza avere più la necessità di chiedere aiuto, o di avere una mappa cartacea da seguire, ci mettono in comunicazione con chiunque in tutto il globo, gestiscono le nostre transazioni economiche e ci consentono di pagare senza utilizzare le banconote fisicamente e molto altro ancora. [...]</p> Silvia Scelsi Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/574 Fri, 24 Nov 2023 00:00:00 +0000 La prevenzione delle riammissioni nella persona con scompenso cardiaco grazie all’educazione secondo i Modelli Funzionali di Gordon. Revisione narrativa di letteratura https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/573 <p style="font-weight: 400;"><em>Introduzione:</em> lo scompenso cardiaco porta ad alti tassi di riammissione ospedaliera: quasi il 60% dei soggetti dimessi viene re-ospedalizzato entro un anno dal primo ricovero. L’educazione alla gestione della patologia alla dimissione diventa essenziale per prevenire questo fenomeno.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Obiettivi:</em> descrivere i <em>topic</em> educativi, secondo i Modelli Funzionali di Gordon, da includere nell’intervento educativo, al fine di prevenire la riammissione in ospedale dell’assistito con scompenso cardiaco.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Materiali e Metodi:</em> è stata condotta una revisione narrativa della letteratura consultando le banche dati MEDLINE e CINHAL.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Risultati:</em> sono stati inclusi 28 articoli nella revisione. Dall’analisi dei materiali rispetto ai Modelli Funzionali, la letteratura reperita ne indaga 9 su 11. I modelli che non vengono attenzionati dall’educazione alla dimissione risultano Sessualità e Riproduzione e Valori e Convinzioni. Inoltre, la letteratura ha sottolineato come un processo educativo personalizzato alla dimissione sia utile nel prevenire le riammissioni ospedaliere per riacutizzazione della patologia.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Conclusioni:</em> l’educazione terapeutica organizzata secondo i Modelli di Gordon, potrebbe migliorare l’efficacia dell’intervento nella prevenzione delle riammissioni per scompenso cardiaco. Il fatto di includere tutti gli aspetti della persona migliora la qualità di vita e permette un’efficace convivenza con la malattia.</p> Eddy Feletto, Elisa Mazzariol, Stefania Moschetta Copyright (c) 2024 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/573 Thu, 28 Mar 2024 00:00:00 +0000 Sviluppo e validazione di un questionario per la valutazione dell’assetto organizzativo delle centrali operative di soccorso sanitario riguardo le istruzioni pre-arrivo https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/572 <p><em>Introduzione:</em> le istruzioni pre-arrivo erogate dal personale delle centrali operative di soccorso sanitario sono in grado di ridurre la mortalità da arresto cardiaco extraospedaliero e di migliorare una serie di outcome. Nonostante le raccomandazioni delle linee guida internazionali e della normativa vigente a favore di questi interventi, non sono a oggi disponibili strumenti di rilevazione e monitoraggio dell’assetto organizzativo delle centrali operative di soccorso sanitario relativamente alle istruzioni pre-arrivo nella gestione dell’arresto cardiaco e altre situazioni cliniche.</p> <p><em>Materiali e Metodi:</em> studio di validazione di un questionario, svolto in tre fasi: i) identificazione degli argomenti (domini) e delle domande specifiche, ii) validazione di contenuto e iii) validazione di facciata da parte di infermieri esperti.</p> <p><em>Risultati:</em> lo strumento iniziale, composto da 30 domande articolate su sei domini, è stato modificato sulla base delle indicazioni degli esperti, portando il numero finale di domande a 38. La validità di contenuto delle singole domande (I-CVI) ha ottenuto una valutazione compresa tra 0,83 e 1; la validità complessiva del questionario (S-CVI) è stata di 0,96. La validazione di facciata delle domande della versione definitiva del questionario ha ottenuto un punteggio medio di 3,71 (±0,53), su una scala da 1 a 4.</p> <p><em>Conclusioni:</em> questo studio di validazione ha consentito di elaborare uno strumento completo, rilevante nei contenuti e completo e comprensibile nella forma. Gli autori ritengono che possa rappresentare un utile supporto informativo per l’implementazione di progetti di miglioramento e omogeneizzazione dell’erogazione delle istruzioni pre-arrivo nelle centrali operative di soccorso sanitario, non solo in caso di vittime di arresto cardiaco, in attuazione della Legge 116/2021.</p> Guglielmo Imbriaco, Giorgia Di Mario, Sara Tararan, Nicola Ramacciati Copyright (c) 2024 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/572 Wed, 24 Jan 2024 00:00:00 +0000 La gestione infermieristica dell’assistito sottoposto ad ECMO: competenze ed esiti del trattamento. Una revisione della letteratura https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/570 <p style="font-weight: 400;"><em>Introduzione:</em> L’ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO) è un dispositivo esterno che si avvale dell’uso di tecnica invasiva per il trattamento di pazienti critici, utilizzando un supporto meccanico alla funzione respiratoria e cardiocircolatoria, quando tutti gli altri trattamenti convenzionali risultano inefficaci. La gestione di questi assistiti si avvale di un team multidisciplinare e multispecialistico, al quale appartiene anche l’infermiere, e i cui membri devono essere in possesso di competenze specifiche, sostenute da un programma di formazione ed un aggiornamento continuo.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Scopo:</em> Compendiare la letteratura per analizzare, in maniera approfondita, come primo obiettivo quali debbano essere le competenze infermieristiche nella gestione dell’assistito sottoposto alle varie tipologie di ECMO oggi disponibili e, come secondo obiettivo, delineare gli esiti del trattamento in questi pazienti ad alta complessità assistenziale.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Metodi:</em> Revisione della letteratura consultando le principali banche biomediche: PubMed, CINAHL, Cochrane Library ed Embase, oltre alle Linee Guida ELSO (Extracorporeal Life Support Organization). Sono stati applicati criteri di inclusione rispetto alla lingua inglese ed italiana, età uguale o superiore a 18 anni.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Risultati:</em> Dall’analisi dei 17 studi inclusi in questa revisione narrativa della letteratura è emerso come l’attività assistenziale svolta dall’infermiere ricopre un ruolo fondamentale nella gestione di questi pazienti ad alta criticità, mediante la capacità di gestire tutti gli aspetti dell’assistenza. Le competenze del professionista infermiere riguardano la somministrazione di farmaci, il possesso delle conoscenze tecniche specifiche per l’utilizzo sicuro del circuito ECMO, ed un background di perfusione per la gestione della macchina. La prevenzione e la rilevazione precoce delle complicanze degli assistiti sono gli elementi chiave per un’assistenza infermieristica, di successo, basata su un attento monitoraggio a 360°. L’aderenza alle linee guida esistenti e la standardizzazione delle procedure messe in atto dall’infermiere sono elementi fondamentali, che riducono la mortalità e migliorano gli outcomes del paziente.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Conclusioni:</em> Per poter assistere i pazienti sottoposti ad ECMO, il professionista infermiere dovrebbe essere adeguatamente formato e specializzato. L’aggiornamento continuo delle conoscenze e il consolidamento delle competenze accrescono il valore dell’infermiere, che potrà erogare all’assistito un’assistenza attenta, precisa e consapevole, con lo scopo di migliorare gli outcomes.</p> <p> </p> <p> </p> Valeria D’Arrigo, Lorenzo Furcieri, Valentina Roberti, Sonia Lomuscio, Annalisa Alberti, John Tremamondo, Martino Trapani, Stefania Tinti Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/570 Tue, 21 Nov 2023 00:00:00 +0000 La rilevazione del fabbisogno formativo degli infermieri di area critica: una revisione sistematica della letteratura https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/569 <p style="font-weight: 400;"><em>Introduzione:</em> gli infermieri che lavorano in area critica devono essere dotati di competenze che garantiscano un processo assistenziale efficiente e di qualità. Obiettivo di questa revisione è individuare le tecniche di rilevazione del fabbisogno formativo degli infermieri di area critica, individuando le principali competenze richieste e sottolineando l’importanza dell’istituzione di programmi formativi specifici e standardizzati.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Materiali e Metodi</em>: è stata condotta una revisione sistematica della letteratura fra gennaio e aprile 2023, includendo gli studi pubblicati tra il 2013 e il 2023, provenienti da quattro banche dati, escludendo quelli inerenti la formazione sul COVID-19 o l’ambito pediatrico/ostetrico-ginecologico.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Risultati:</em> dopo selezione in base ai criteri d’inclusione ed esclusione e valutazione qualitativa, sono stati inclusi 23 studi che rispondevano opportunamente al quesito di ricerca.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Discussione e Conclusioni</em>: lo studio ha individuato le tecniche maggiormente utilizzate per la rilevazione del fabbisogno formativo fra gli infermieri di area critica e le principali competenze ritenute necessarie, sottolineando l’importanza dell’istituzione di programmi formativi specifici, permanenti e standardizzati a livello internazionale che vengano elaborati a partire dalla rilevazione del fabbisogno formativo degli infermieri stessi.</p> Veronica Tafi, Anna Rita Marucci, Antonello Pucci, Claudia Torretta, Flavio Marti Copyright (c) 2024 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/569 Tue, 26 Mar 2024 00:00:00 +0000 La gestione del dolore in Pronto Soccorso: una indagine fenomenologica sul vissuto degli infermieri https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/568 <p><em>Introduzione:</em> il dolore è un fenomeno soggettivo, individuale e complesso. È la prima causa di accesso ai Dipartimenti di Emergenza di tutto il mondo. Una precoce gestione del dolore da parte dell’infermiere tramite l’utilizzo di protocolli ha esiti positivi sulla soddisfazione dei pazienti. L’obiettivo dello questo studio è analizzare la percezione degli infermieri di Pronto Soccorso circa il dolore dei pazienti adulti afferenti al servizio, evidenziando le barriere principali all’obiettività della valutazione e le modalità utilizzate per gestirlo, al fine di migliorare il corretto management del dolore.</p> <p><em>Materiali e Metodi:</em> il disegno di studio è di tipo qualitativo con analisi fenomenologica interpretativa attraverso la conduzione di interviste libere e narrative, strutturato secondo le indicazioni della checklist COREQ-32.</p> <p><em>Risultati:</em> sono stati intervistati 20 infermieri di Pronto Soccorso appartenenti a due aziende sanitarie della regione Veneto. Dalle interviste sono emersi sette temi principali: protocolli per la somministrazione di terapia, gestione del dolore nel bambino, procedure non farmacologiche, differenze tra pazienti con dolore acuto e cronico, caregiver e pazienti anziani o con deficit cognitivo, esperienze personali di dolore del personale sanitario, obiettività della valutazione infermieristica.</p> <p><em>Conclusioni:</em> dall’analisi delle interviste sono emersi fattori ostacolanti una ottimale gestione del dolore legati al contesto, come il sovraffollamento dei Pronto Soccorso, o a particolari categorie di pazienti di difficile gestione, come bambini o anziani con deficit cognitivi. Sono inoltre emerse esperienze positive, come l’utilità delle tecniche non farmacologiche e il ruolo partecipativo di familiari e caregiver, in particolare nella valutazione del dolore.</p> Catia Lenza, Lara Meggiato, Vittoria Santuri, Liliana Vivona, Stefano Sebastiani, Boaz Gedaliahu Samolsky Dekel, Guglielmo Imbriaco Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/568 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0000 Meritocrazia e competenza https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/566 <div>Art 3 della Costituzione italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.<sup>1</sup></div> <p style="font-weight: 400;">La "meritocrazia" è un concetto, un principio che si riferisce a un sistema sociale o organizzativo in cui le posizioni, le opportunità e le ricompense vengono distribuite in base al merito individuale, cioè alle capacità, alle competenze e al lavoro svolto da ciascun individuo. In una società meritocratica, il successo, l'avanzamento e l'accesso alle risorse sono determinati dalle abilità e dai risultati ottenuti, piuttosto che da fattori come l'origine sociale, il background familiare, il genere o altre caratteristiche personali non legate al merito; tuttavia, l’applicazione pratica della meritocrazia può essere complessa e soggetta a interpretazioni diverse. L'idea alla base della meritocrazia è che dando alle persone l'opportunità di progredire in base alle loro capacità, si crei un sistema più giusto ed efficiente, in cui le persone che contribuiscono di più o dimostrano un maggiore impegno ricevono ricompense maggiori e più opportunità di coloro che non lo fanno. Tuttavia, la realizzazione pratica della meritocrazia può essere complessa e contestata, poiché possono emergere sfide come l'accesso ineguale all'istruzione, le disuguaglianze strutturali e i pregiudizi impliciti che possono influenzare la valutazione oggettiva del merito. [...]</p> Silvia Scelsi Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/566 Thu, 05 Oct 2023 00:00:00 +0000 Le competenze infermieristiche avanzate in area critica: formazione e strumenti di valutazione. Una revisione narrativa https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/565 <p style="font-weight: 400;"><em>Introduzione:</em> le competenze infermieristiche avanzate si riferiscono a servizi ed interventi sanitari ampliati e migliorati forniti da infermieri che, con capacità avanzate, influenzano gli outcome clinici e forniscono servizi sanitari diretti a persone, famiglie e comunità. L’area critica si contraddistingue dagli altri contesti dove gli infermieri possono sviluppare competenze avanzate per la sua complessità e dinamicità. l'obiettivo di questo studio è la descrizione dei percorsi formativi necessari e gli strumenti utilizzati per la valutazione delle competenze avanzate in area critica nel contesto internazionale.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Materiali e Metodi:</em> è stata condotta una revisione narrativa attraverso le principali banche dati (Medline/PubMed, CINAHL, Cochrane Library, EMBASE), selezionando articoli in lingua inglese e italiana pubblicati negli ultimi dieci anni, ovvero dall’anno di costituzione del gruppo di lavoro per le competenze avanzate dell’<em>European federation of Critical Care Nurses Association </em>(EfCCNa). Sono stati inclusi tutti gli studi che trattassero delle competenze avanzate in area critica, i requisiti necessari, la formazione richiesta e i relativi strumenti valutativi.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Risultati:</em> sono stati ritrovati 183 articoli e selezionati un totale di 13 articoli, di cui 2 revisioni della letteratura. In 17 su 24 Paesi Europei, sono presenti dei programmi formali di formazione per gli infermieri di area critica. L’infermieristica in area critica è stata riconosciuta come specialità in 13 di essi. Esistono almeno dieci strumenti per la valutazione delle competenze avanzate in area critica.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Discussione:</em> lo status formativo degli infermieri di area critica è estremamente variegato e disomogeneo. Attualmente la letteratura propone diversi strumenti di valutazione per le competenze validi ed affidabili, ma eterogenei e non utilizzabili in ogni contesto.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Conclusioni:</em> risulta necessario un intervento istituzionale a livello nazionale e comunitario, mirato a standardizzare e definire la formazione ed il riconoscimento delle competenze avanzate in area critica.</p> Michele Stellabotte, Floriana Pinto Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/565 Tue, 17 Oct 2023 00:00:00 +0000 I sistemi di fissaggio esterno del catetere vescicale a permanenza nei pazienti adulti ospedalizzati: una revisione narrativa della letteratura https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/564 <p><em>Introduzione:</em> il fissaggio esterno dei cateteri vescicali (CV) è una pratica assistenziale che spesso viene trascurata, ciò comporta un aumento degli eventi avversi legati al CV.</p> <p><em>Scopo:</em> descrivere l’efficacia dei sistemi di fissaggio esterno del CV a permanenza nei pazienti adulti ricoverati in ospedale.</p> <p><em>Materiali e Metodi:</em> è stata condotta una revisione narrativa della letteratura sui sistemi di fissaggio esterno del CV a permanenza tra Aprile e Agosto 2023. Sono state consultate le seguenti banche dati: PubMed, CINAHL, Scopus e Web of Science.</p> <p><em>Risultati:</em> il processo di selelzione ha incluso 5 record dei 310 individuati dalle query. Tre articoli analizzavano il movimento di trazione del CV, 2 articoli il comfort e la dislocazione, mentre, 1 solo articoli analizzava l’infezione da CV e l’erosione del meato uretrale. L’utilizzo degli StatLock® ha riportato una minore incidenza di infezione [catetere transureterale (7/40, 18,5% vs 12/41, 29%) o un catetere sovrapubico (1/20, 5% vs 2/17, 11,8%)], una riduzione della dislocazione, dell’erosione del meato uretrale e della trazione del CV.</p> <p><em>Discussione:</em> l’utilizzo del corretto sistema di fissaggio esterno dei CV è un’area ancora poco indagata, ma emergono risultati incoraggianti, in relazione all’impiego del corretto sistema di fissaggio esterno, nei confronti delle infezioni del tratto urinario.</p> Francesco Gravante, Agostino Gravante, Francesco Petrosino, Fabio Giancane, Luciano Gionti, Eufrasia Silvestro, Gianluca Marino Copyright (c) 2024 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/564 Fri, 19 Jan 2024 00:00:00 +0000 Identificazione di diagnosi infermieristiche NANDA-I e ICNP specifiche per la terapia intensiva: una scoping review https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/560 <p style="font-weight: 400;"><em>Introduzione:</em> Negli ultimi anni, è emersa la necessità di utilizzare terminologie standardizzate per descrivere il processo di nursing e l’attività infermieristica. I linguaggi sono basati su evidenze scientifiche, garantendo continuità assistenziale al paziente e maggiore visibilità della professione. In questo studio vengono identificate le diagnosi infermieristiche, secondo tassonomia NANDA-I (North American Nursing Diagnosis Association International) e ICNP (Classificazione Internazionale per la Pratica Infermieristica), più utilizzate nel contesto specifico della terapia intensiva per adulti.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Materiali e Metodi</em>: è stata effettuata una revisione della letteratura scientifica di tipo <em>Scoping Review</em> tra marzo e novembre 2022. Sono stati inclusi gli studi primari pubblicati tra il 2012 e il 2022, provenienti da tre differenti banche dati, escludendo campioni di pazienti affetti da COVID-19 o con dati aggregati di diversi contesti assistenziali.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Risultati:</em> sono stati selezionati 9 articoli che rispondevano al quesito riguardo alla tassonomia NANDA-I, mentre nessun articolo è stato incluso per il linguaggio ICNP. Nei 9 articoli veniva analizzato un campione totale di 817 pazienti provenienti da Brasile, Italia e Turchia. In questo studio le diagnosi NANDA-I incluse sono state 44, tra cui le più utilizzate: “(00004) Rischio di infezione”, “(00047) Rischio di integrità cutanea compromessa”, “(00030) Scambi gassosi compromessi”. Sono riassunti nell’articolo i dati di frequenza delle diagnosi risultate più comuni nel contesto assistenziale analizzato.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Discussione:</em> gli infermieri pongono grande attenzione alla prevenzione, formulando spesso diagnosi di rischio in aggiunta a quelle reali. Tuttavia, si è evidenziata una tendenza a considerare maggiormente i bisogni fisiologici, tralasciando la sfera emozionale, spirituale e relazionale del paziente.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Conclusioni:</em> Lo studio ha risposto al quesito di ricerca per le diagnosi NANDA-I, mentre non ha portato risultati, evidenziando un’area grigia per le diagnosi ICNP. Studi futuri saranno necessari per creare sottoinsiemi di diagnosi infermieristiche NANDA-I specifici per la terapia intensiva per adulti, al fine di ottimizzare l’uso dei linguaggi standardizzati in tale contesto assistenziale.</p> Mirko Masciullo, Antonello Pucci, Flavio Marti, Roberto Latina, Claudia Torretta, Lucia Mitello, Anna Rita Marucci Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/560 Wed, 19 Jul 2023 00:00:00 +0000 In quale misura l’attuazione del modello <i>See-and-Treat</i> potrebbe contribuire alla gestione del sovraffollamento del pronto soccorso? Uno studio descrittivo retrospettivo https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/559 <p><em>Introduzione:</em> il sovraffollamento è la situazione in cui il normale funzionamento dei pronto soccorso (PS) è limitato dalla sproporzione tra la domanda sanitaria, rappresentata dal numero di pazienti in attesa e in carico, e le risorse logistiche, strumentali e professionali disponibili. Tale fenomeno genera conseguenze negative non solo per i pazienti ma anche per gli operatori e per il sistema. Obiettivo dello studio è di valutare il contributo che potrebbe offrire l’attuazione del modello See and Treat in un PS da circa 45000 accessi per anno.</p> <p><em>Materiali e Metodi:</em> studio descrittivo retrospettivo. Sono stati analizzati gli accessi registrati presso il PS di un DEA di II° livello – “S. Maria” di Terni – nell’anno 2018, e ne è stata valutata la percentuale eleggibile al percorso See and Treat secondo le indicazioni adottate dalla Regione Toscana.</p> <p><em>Risultati:</em> Nel 2018 si sono registrati 41.646 accessi con diagnosi di uscita, di cui 1.272 in codice rosso, 11.074 in codice giallo, 25.129 in codice verde e 4.175 in codice bianco. Sono risultati eleggibili al modello See and Treat 4.846 casi, pari al 11,63% dei casi totali e al 16,53% delle “urgenze minori”.</p> <p><em>Discussione:</em> i dati ottenuti mostrano che il modello See and Treat potrebbe contribuire in maniera significativa alla gestione della casistica a bassa priorità in PS, migliorandone il funzionamento.</p> <p><em>Conclusioni:</em> le urgenze minori rappresentano la gran parte degli accessi presso il PS. La presenza di infermieri adeguatamente formati può contribuire in maniera significativa alla gestione delle urgenze minori, comportando benefici sia per i professionisti che per gli utenti. Quanto emerso dallo studio può inoltre contribuire a sviluppare il dibattito sulle competenze avanzate dell’infermiere.</p> Valerio Di Nardo, Giulia Caroli, Andrea Del Grande, Leonardo Di Nardo Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/559 Wed, 19 Jul 2023 00:00:00 +0000 Strumenti per la valutazione del rischio di violenza in pronto soccorso: una revisione narrativa della letteratura https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/558 <p style="font-weight: 400;"><em>Introduzione:</em> i reparti di emergenza, e nello specifico il pronto soccorso, sono luoghi di lavoro ad alto rischio di violenza. Ad oggi, in Italia, gli interventi per prevenire abusi verbali o fisici contro il personale ospedaliero non sono ancora attuati in maniera diffusa o coerente e, spesso, la loro efficacia rimane incerta. L’obiettivo di questo lavoro è ricercare in letteratura strumenti validati per l’individuazione del rischio di violenza in Pronto Soccorso, e di comprenderne la loro efficacia.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Materiali e Metodi:</em> è stata condotta una revisione della letteratura attraverso la consultazione dei database Medline via PubMed, Web of science e Scopus. La ricerca è stata effettuata nel periodo settembre-ottobre 2022. Sono stati ricercati studi che analizzavano strumenti di valutazione del rischio di violenza in pronto soccorso, pubblicati negli ultimi 5 anni, in lingua inglese ed italiana.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Risultati:</em> otto studi sono stati inclusi in questa revisione. Gli strumenti di prevenzione trovati erano strutturati per individuare le persone a rischio di violenza, oppure per valutare la presenza di fattori di rischio nell’ambiente di cura e nell’organizzazione dell’erogazione delle prestazioni.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Discussione:</em> le scale che intercettano i potenziali aggressori sono, complessivamente, moderatamente sensibili per la previsione di pazienti potenzialmente violenti e altamente specifici per la previsione di pazienti non violenti.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Conclusioni:</em> l’utilizzo degli strumenti di valutazione di rischio riduce considerevolmente il numero degli episodi di violenza ed aumenta la consapevolezza e la sicurezza degli operatori sanitari.</p> Beatrice Persiani, Cecilia Cesari, Viola Tini, Stefano Trapassi, Moris Rosati, Francesco D’Ambrosio, Lorenzo Righi Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/558 Wed, 19 Jul 2023 00:00:00 +0000 Un sistema robotizzato per le preparazioni chemioterapiche: una revisione della letteratura https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/557 <p><em>Introduzione:</em> la fase più critica del processo di allestimento dei chemioterapici è la preparazione, in cui si registra sia il massimo livello di esposizione per l’operatore che il maggior numero di possibili errori. Oggi sono disponibili sistemi robotizzati che possono replicare quello che l’operatore esegue manualmente.</p> <p><em>Materiali e Metodi:</em> è stata eseguita una revisione della letteratura tra Ottobre e Novembre 2022, consultando le banche dati Medline (interfaccia PubMed), Cochrane Library e Google Scholar. I limiti applicati per la ricerca degli articoli sono stati: lingua italiana/inglese e pubblicazione negli ultimi 10 anni. Il quesito a cui si è cercato di rispondere è stato “Qual è l’efficacia, la sicurezza, l’impatto organizzativo ed economico del sistema robotizzato rispetto al sistema manuale?”.</p> <p><em>Risultati:</em> la ricerca bibliografica iniziale ha permesso di identificare 137 articoli rilevanti per la revisione, in seguito esclusi 12 perchè duplicati, 29 perchè in lingua francese/portoghese/spagnolo e antecedenti a Ottobre 2012, 69 articoli perchè contenenti obiettivi diversi. Sono stati dunque considerati ai fini della presente revisione 27 articoli.</p> <p><em>Discussione:</em> i dati raccolti dimostrano come l’efficacia, l’accuratezza e la precisione delle preparazioni di chemioterapici fornite tramite l’utilizzo dei sistemi robotizzati siano maggiori rispetto le preparazioni manuali. Il sistema robotizzato assicura maggiore sicurezza agli operatori e pazienti. Il confronto dei due metodi di preparazione ha evidenziato che la contaminazione delle preparazioni è inferiore nei sistemi robotizzati. Contrastanti sono i risultati sul miglioramento del workflow. Dal punto di vista economico potrebbe portare ad una riduzione dei costi.</p> <p><em>Conclusioni:</em> al fine di poter supportare decisioni relative all’introduzione di sistemi robotizzati per la preparazione dei chemioterapici in tutti i contesti sarebbero molto utili e auspicabili ulteriori studi di confronto, soprattutto nel contesto italiano.</p> Gennaro Laus Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/557 Wed, 19 Jul 2023 00:00:00 +0000 L’utilizzo dell’Helmet-CPAP nei reparti di pediatria: quali sono le conoscenze degli infermieri? Una survey https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/556 <p style="font-weight: 400;"><em>Introduzione:</em> con l’avvento della pandemia da COVID-19 e l’aumento di virus respiratori, si è osservato un incremento dei casi di insufficienza respiratoria acuta, per cui è stato necessario implementare i trattamenti ad alta intensità di cura anche in setting non intensivi. Questa indagine ha l’obiettivo di valutare le conoscenze dei professionisti sanitari e le criticità riscontrate riguardo l’utilizzo del dispositivo Helmet Continuous Positive Airway Pressure (H-CPAP) nei setting extra intensivi pediatrici con lo scopo di predisporre bisogni formativi e strumenti operativi per una gestione ottimale del dispositivo.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Materiali e Metodi:</em> è stata predisposta una survey descrittiva tramite un questionario <em>ad hoc</em> con domande a risposta multipla e aperta al personale sanitario dei reparti di pediatria di un’azienda pediatrica toscana.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Risultati:</em> la maggior parte del campione è favorevole all’uso dell’H-CPAP in reparto e ha acquisito conoscenze sull’utilizzo, ma non si ritiene ancora autonomo nella sua gestione. Le principali criticità riguardano il ridotto numero di dotazione organica, la mancanza di strumentazione adeguata (telemetria) e infine la mancanza di formazione adeguata.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Discussione e conclusioni:</em> l’indagine ha evidenziato l’importanza di implementare corsi di formazione teorici/pratici, assicurare un’organizzazione efficace e un numero di risorse umane adeguate per garantire la massima qualità dell’assistenza.</p> Marina Maffeo, Martina Cortese, Luca Cecchi, Mirco Gregorini, Alessio Petronici, Daniele Ciofi Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/556 Wed, 19 Jul 2023 00:00:00 +0000 Assistenza infermieristica in area critica e in emergenza https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/555 <p style="font-weight: 400;">Storicamente, i manuali teorico-pratici per la formazione professionale dell’infermiere sono pensati e prodotti in altri Paesi, e successivamente tradotti in italiano. Badon e Giusti con <em>Assistenza infermieristica in area critica e in emergenza</em>si discostano da questa tradizione editoriale e propongono un’opera italiana, scritta in italiano. In veste di curatori del testo, essi sono i due registi di un gruppo di autori animato dalla passione per l'assistenza in area critica ed emergenziale e scelto per le specifiche competenze cliniche e didattiche maturate. [...]</p> Matteo Danielis Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/555 Wed, 19 Jul 2023 00:00:00 +0000 L'impatto del COVID-19 sul Change Management: una revisione narrativa https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/550 <p style="font-weight: 400;"><em>Introduzione</em>: nel contesto della pandemia da COVID-19, monitorare il benessere organizzativo degli operatori sanitari è prioritario. Sovraccarico emotivo, malessere psico-fisico, turni estenuanti e carenze di gestione sono state le principali sfide affrontate.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Materiali e Metodi</em>: è stata effettuata una revisione di letteratura e sono stati selezionati articoli da database e raccolte di database (Pubmed, Cochrane Library, Cinhal, Scopus) seguendo il metodo PICOM. Sono stati analizzati 26 articoli in full-text che corrispondevano agli obiettivi di revisione.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Risultati:</em> è stato possibile evidenziare, negli articoli scelti in seguito alla consultazione, sovraccarico psicologico, stress, ansia, depressione.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Discussione</em>: i risultati indicano che la pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto significativo sul benessere mentale degli operatori sanitari. Differenti sono le strategie proposte in letteratura per migliorare il benessere del personale sanitario: gestione dei carichi di lavoro, implementazione di servizi di supporto psicologico, adozione di misure di autocura.</p> <p style="font-weight: 400;"><em>Conclusioni:</em> implementare strategie ed interventi mirati per mitigare gli impatti negativi sul benessere e la soddisfazione del personale sanitario. Il benessere organizzativo del personale rappresenta un aspetto chiave per garantire la qualità delle cure e salute fornite, nonché del personale stesso.</p> Natalino Palermo , Francesco Limonti, Angelica Semeraro, Daniele Ermanno, Miguel Angel Paludi, Nicola Ramacciati Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/550 Tue, 17 Oct 2023 00:00:00 +0000 La nuova era e i vecchi problemi https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/545 <p style="font-weight: 400;">Abbiamo superato l’emergenza pandemica e siamo tornati alla cosiddetta normalità.</p> <p style="font-weight: 400;">Rifletterei, in tutti i sensi, su cosa abbiamo imparato da questa emergenza. Ad uno sguardo generale direi: nulla.</p> <p style="font-weight: 400;">La sanità sembra quella delle grandi riforme dell’inizio degli anni 80’ e 90’, epoche di riforme eroiche basate sul concetto di salute come diritto, di responsabilità nell’ambito delle organizzazioni e di professionisti da riconoscere, quando le risorse erano definite, o meglio ridotte, e invece di guardare a cambiamenti nei processi di cura e nelle organizzazioni si guardava a cambiamenti nelle strutture. Allora gli infermieri hanno lottato per la necessità di modificare i processi attraverso le competenze, e per il diritto a che l’infermieristica fosse riconosciuta come una disciplina scientifica autonoma, perché consapevoli di fare la differenza. Da allora il loro viaggio culturale non si è più fermato. [...]</p> Silvia Scelsi Copyright (c) 2023 Gli Autori https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0 https://scenario.aniarti.it/index.php/scenario/article/view/545 Mon, 12 Jun 2023 00:00:00 +0000